Tipi di Shaker: pro e contro

Lo shaker è uno degli strumenti più utilizzati dai barman e un oggetto essenziale per la corretta preparazione di un drink. Sicuramente, nell’immaginario comune il bartender è sempre collegato all’utilizzo di questo oggetto, che maneggia con abilità.
Fa parte delle principali attrezzature da barman, da scegliere in base alle tre tipologie di esistenti:

Shaker Boston
Shaker Cobbler
Shaker Parisienne

Vediamoli meglio nel dettaglio, uno per uno.

Lo Shaker Boston

Questo accessorio è composto in due parti.
Una parte inferiore più grande in acciaio inox, chiamata “tin”.
Una superiore composta da un bicchiere di vetro di diametro minore - progettato per incastrarsi alla perfezione e permettere una corretta realizzazione dei drink.
Oggi la parte in vetro è stata sostituita con un mixing tin da 500/600 ml, in acciaio.

La forma di questo strumento permette una perfetta ossigenazione e amalgamazione degli ingredienti. Di conseguenza, lo Shaker Boston risulta molto adatto per quei drink che contengono succhi di frutta e/o sciroppi.
Inoltre, grazie alla sua notevole capacità, permette la costruzione di più cocktail contemporaneamente.

La facilità e la versatilità di questo shaker sono sicuramente le sue caratteristiche principali.

Lo Shaker Cobbler

Chiamato anche Shaker tradizionale o Continentale, è uno dei grandi classici all’interno dei bar.
Il Cobbler è formato in tre parti realizzate in acciaio inox.
Viene utilizzato principalmente per tutti quei cocktail composti per la maggior parte da alcolici, come ad esempio i cocktail classici short serviti in coppa cocktail.

Una cosa importante da considerare, quando si vuole acquistare questo tipo di shaker, è il peso. Se ci troviamo davanti ad uno shaker molto leggero vuol dire che i materiali di costruzione non sono i migliori.
Uno Shaker Cobbler realizzato con materiali scadenti risulterà leggero ma, al tempo stesso, facilmente deformabile.

Lo Shaker Parisienne

Detto anche Parisian, è composto da due parti interamente realizzate in acciaio inox.
Rispetto allo Shaker Boston, questo modello di solito presenta una minore capienza ma allo stesso tempo ne mostra una maggiore rispetto a uno Shaker Cobbler da 500.
In termini di capienza è da considerarsi come la via di mezzo tra i due shaker.

Il Parisienne viene per lo più utilizzato per gusti estetici. Le sue forme, molto particolari, lo rendono unico nel suo genere.
L’utilizzo dello Shaker Parisienne è simile a quello del Boston, perché nella parte inferiore di solito si inserisce il ghiaccio, mentre in quella superiore si mettono gli ingredienti del cocktail.

Misure standard degli shaker

Boston: 900 ml
Cobbler: 500 ml
Parisienne: 600 ml

In commercio possiamo trovare anche modelli con altre capacità, ma le forme standard di questi shaker, le più utilizzate, sono quelle sopra elencate. Anche perché sono le più performanti.

Quale scegliere tra i vari tipi di Shaker?

Ogni bartender predilige il suo modello e la sua tipologia di shaker e, come spesso accade, i professionisti ne hanno sempre uno per tipologia. Perché l'utilizzo per la creazione dei cocktail non è mai casuale.
Ogni drink ha una ricetta e una metodologia di costruzione, la scelta dello shaker potremmo dire che fa parte degli ingredienti!

Attenzione agli Shaker Boston: possono sembrare tutti uguali ma in realtà non lo sono.
Se non vuoi correre il rischio che si deformi dopo poco tempo o che si rovini dopo qualche lavaggio in lavastoviglie, oppure che non si apra più dopo averlo chiuso con il liquido all'interno, ti consigliamo le migliori marche attualmente in circolazione. Sono quelle utilizzate dai migliori barman italiani ed europei.